Arizona
Principali tappe:
Zuni (1), Petrified Forest e Painted Desert (2), Holbrok (3), Wilslow (4),
Winona (5), Flagstaff (6), Williams (7), Seligman (8), Peach Springs (9),
Truxton (10), Kingman (11), Oatman (12), Topock (13)
VENERDì 19 GIUGNO 2009
Trentottesimo giorno di marcia
19 giugno 2009 Exit 303 della I-40 Adamana Rd. AZ (1608 mt. s.l.m.)
Oggi giornata di relativo riposo. Molti chilometri li dovrò fare a bordo dell’RV sull’I-40. Quindi pedalo per 11,5 km e poi interstate. In programma c’è la visita al “Painted Desert” o “Petrified Forest”, pernottare in loco e fare delle foto con gli enfatizzanti colori dell’alba. Arrivati alle porte del deserto dipinto, facciamo visita all’emporio del parco, ma dobbiamo modificare questo nostro programma per la chiusura del cancello d’entrata (orario solo diurno) oltre ai vari divieti di parcheggiare in zona. Si avvicina anche un poliziotto che ci invita (meglio obbliga) ad andarcene. Saltata la visita al caratteristico deserto dipinto e visto il calar del sole, ci fermiamo in una uscita dell’interstate qualche decina di miglia più avanti. Ma non è la stessa cosa. Accidenti…!!!
SABATO 20 GIUGNO 2009
Trentanovesimo giorno di marcia
20 giugno 2009 Winslow AZ (1501 mt. s.l.m.)
Durante la notte inizia a piovere copiosamente e si alza un forte vento che fa sobbalzare il camper. Mi sveglio spesso, disturbato dalle continue folate di vento e pioggia che mi preoccupano un poco. Poi mi ricordo che nell’Arizona non ci sono rischi o allarmi meteo, così proseguo nell’incerto sonno. Alla mattina il sole torna a splendere e colorare di rosso le distese dell’Arizona. Con piacere mi accorgo di essere accanto ad un insediamento indiano o attrazione per turisti. Dai cartelloni pubblicitari denoto molta apparenza scenografica, ma la realtà è tutto un altro essere. L’impatto emotivo che immaginavo di ricevere da una orgogliosa, fiera e folcloristica cultura indiana, mi appare ora con un decadente messaggio di futile interesse. Il soffocamento di un popolo con tradizioni secolari oggi segregato in riserve, viene esaltato dal recitare la propria vita per il dio turismo o dio denaro. Sopravvivenza con adattamento all’imperioso avanzare del progresso…!!! Questa è una mia prematura sensazione, ma è quello che ho recepito nel vedere queste tendopoli. Inizio ad essere prevenuto sulle storiche attrazioni americane, quindi, per non diventare troppo critico, preferisco tornare al diario della mia avventura. Verranno altri momenti degni di lode. Comunque oggi, alterniamo tre volte le tratte in bici a quelle in interstate sull’RV e così facendo arriviamo alla città di Winslow dove ho programmato lo stop ed il giorno di riposo rigeneratore.
DOMENICA 21 GIUGNO 2009
Sedicesimo giorno di riposo
21 giugno 2009 RV Park di Winslow AZ (1490 mt. s.l.m.)
Il campeggio si trova all’interno di una silenziosa piana. Poca ombra, tanto spazio arido e bassi arbusti. Ottimo clima senza umidità adatto al sano riposo. Il ranger ci allerta sul non fare escursioni a piedi per la prateria perchè in questo periodo ci sono molti serpenti a sonagli. Nulla di allarmante ma gli diamo ascolto. Soliti lavori di routine e tanto meritato relax. A conti fatti, oggi mi considero molto fortunato. Grazie anche alla serena sintonia con Max e Marina, sono padrone del mio tempo e calendario.
LUNEDì 22 GIUGNO 2009
Quarantesimo giorno di marcia
22 giugno 2009 Flagstaff AZ (2136 mt. s.l.m.)
Mi preparo mentalmente ad arrivare a Flagstaff. Città posta sui 2000 mt di altitudine con blando salire (così mi è stato anticipato). Leggendo la mia guida devo percorrere la prima tratta nell’I-40 per poi fare le seguenti miglia in handbike. Ovviamente soffia il solito vento, il cielo è assolutamente azzurro e l’aria è splendidamente satura di benessere. Attraverso dei sali e scendi (più sali che scendi) di strada circondata da profumate pinete, entro in un parco naturale carico di colori. In questo tratto, mi sembra di essere nelle nostre alpi, anche le case si trasformano da banali abitazioni ad invidiabili baite. Così salendo per la Townsend Winona Rd. arriviamo al bivio che immette nella US Highway 89 per introdurci in Flagstaff. Il traffico s’infittisce, come sempre è capitato nelle prossimità delle città ed io inizio a pensare alla tanto sperata discesa. La grande strada che ci porta verso il centro (chiamata E Santa Fè Ave. o Route 66), si fa discretamente scorrevole, ma l’attesa discesa non arriva, anzi, ho il volto e bici sempre diretti verso l’alto. Passata tutta Flagstaff, arrivo al luogo dello stop. L’entrata 191 dell’Interstate. Qui il GPS mi segna un’altitudine di 2210 metri s.l.m. Incredibile.., anche oggi mi son fatto 35 chilometri in continua salita. Allenarsi ad oltre 2000 metri e per svariati giorni, dovrebbe arricchirmi di globuli rossi od ossigeno il bisognoso sangue.
MARTEDì 23 GIUGNO 2009
Diciasettesimo giorno di riposo
23 giugno 2009 Flagstaff AZ (2136 mt. s.l.m.)
Come giocarsi un buono o jolly, anche oggi devo fare un giorno di riposo. Dal programma sono leggermente avanti e devo iniziare a pensare ad attraversare il deserto del Mojave. Fino al cambio accompagnatori avrò altri due o tre giorni per gestire i riposi, quindi decido di risparmiare energie adesso per poi arrivare al deserto ben riposato e pronto all’ultima difficoltà del viaggio. Flagstaff è una piacevolissima cittadina che offre interessanti e riposanti luoghi. Con Max e Marina facciamo un tour con shopping in downtown.
MERCOLEDì 24 GIUGNO 2009
Quarantunesimo giorno di marcia
24 giugno 2009 Exit 149 della I-40 Monte Carlo Rd. AZ (1627 mt. s.l.m.)
Faccio un sopralluogo della Route 66 dove nella guida viene indicata come strada inghiaiata, quindi verificato che quel tratto non è idoneo per la mia bici (vedi foto), insieme a Max decidiamo di non pedalare in quei precisi punti sterrati (troppi rischi o stress articolari e meccanici) per poi riprendere in quelli asfaltati. La Route 66 attraversa nell’Arizona delle distese bellissime. Ogni giorno si ripete la gioiosa vista di panorami diversi ma ugualmente incantevoli e anche oggi mantengo una quota di 2200 mt. Oltrepasso il cartello che indica “Arizona Divide” dove il GPS indica un’altezza di 2241 mt s.l.m., più alto di Continental Divide del New Mexico che coi suoi 2224 mt. viene indicato come il picco più alto della Route 66. E per ultimo, supero un passo con un’altezza segnalata a 2280 mt. s.l.m., il più alto fino ad oggi attraversato. Forse i dati trascritti nella guida non sono precisi, fatto sta che ho potuto constatare personalmente le diverse altimetrie e relativi errorucci. O che sia il mio strumento GPS a far cilecca..? No problem, se son salito più a lungo e per più metri, vorrà dire che farò più discesa…!!! Nell’area dove ci fermiamo per la notte, vedo e mi avvicino al mio primo bisonte che vaga in un recinto non troppo grande. Lo sguardo assente che scende dalla sua spropositata testa, mi trasmette tanta voglia d’urlare a chi non sentirebbe obiezioni. Io ho scelto di vivere liberamente quest’avventura, a lui hanno obbligato di subire la vita.
GIOVEDì 25 GIUGNO 2009
Quarantaduesimo giorno di marcia
25 giugno 2009 Seligman AZ (1611 mt. s.l.m.)
Oggi supero i 3000 km di Route 66 percorsi ed è anche l’ultimo giorno dell’assistenza di Max e Marina. Il cambio è già arrivato in America e domani avremo modo di andare tutti insieme a cena. Sento un piccolo preavviso di malessere, ma mi è già capitato ad ogni cambio turno. Comunque oggi pedalo sotto una pioggerellina ed aria fresca di una vallata semi deserta. Faccio anche un’altra salita impegnativa che mi riporta in quota 5700 ft. Oramai i tremila km accumulati, iniziano a dar segni d’affaticamento sulle spalle e braccia, infatti tendo a non recuperare bene le energie spese. Sto imparando ad ascoltare il mio corpo e penso che nei prossimi giorni calerò di un poco la media giornaliera. Sono sempre in leggero anticipo rispetto il programma preventivato e questo mi permetterà di gestire meglio mente, corpo e fatica. Con questo nuovo gruppo di accompagnatori avremo il compito di superare il deserto del Mojave e nessuno di noi sà cosa ci aspetterà. Ma sono curioso di sapere come sarà. Santa Monica la vedo sempre più vicina e se mi sforzo un pò, potrei anche intravedere il molo che mi ospita all’arrivo. Se guardo avanti, sto realizzando un sogno. Se mi guardo indietro, comunque vada, ho realizzato una vera, costruttiva ed indelebile impresa…!!!
VENERDì 26 GIUGNO 2009
Diciottesimo giorno di riposo
26 giugno 2009 Seligman AZ (1611 mt. s.l.m.)
Aspettando gli amici Antonio Ferrari ed Ettore Del Picchia che daranno il cambio alla Marina Schianchi e Massimo Marenzoni, mi dedico al riposo, ripristino l’attrezzatura e mi riossigeno. Qui da Seligman Arizona tutto ok. Passo e chiudo.
SABATO 27 GIUGNO 2009
Quarantatreesimo giorno di marcia
27 giugno 2009 Peach Springs AZ (1449 mt. s.l.m.)
Con oggi inizia l’avventura insieme al rinnovato gruppo di accompagnatori. Marina e Massimo sono partiti ed a loro va il mio più sincero ringraziamento per il loro operato. Finalmente la strada si allontana dall’I-40 e diventa un stupendo rettilineo con alcuni sali e scendi, pochissimo traffico ma tanto colore. Oggi ho pedalato come nel mio immaginario. Mi sentivo di cavalcare la prateria in fuga dai pensieri, lontano dalle preoccupazioni e con la prematura gioia di ciò che sto realizzando. Ettore mi fa presente che gli sembra di vedere il paesaggio di un film western, dove una diligenza corre sotto lo sguardo degli indiani che controllano la fuga dalle alture. Io ritrovo la bella sensazione di quando ho ideato l’impresa, ora consapevole di essere il primo disabile ad aver cavalcato tutta la Historic Route 66 su una handbike. Ma ancora mi mancano alcune centinaia di chilometri ed è meglio non metter il carro avanti i buoi. Oggi ho anche serenamente e felicemente preso la decisione che al mio rientro in Italia passerò svariato tempo a non pensare a nulla se non il rilassarmi a giocare col mio amato Brando in assoluta solitudine e riposo.
DOMENICA 28 GIUGNO 2009
Quarantaquattresimo giorno di marcia
28 giugno 2009 Hackberry AZ (1094 mt. s.l.m.)
I ritmi blandi sono la costante di oggi. Tutto procede con un lento andiamo e quindi partiamo nel primissimo pomeriggio. Ho da percorrere una distanza non impegnativa ed anche questo non mi stimola ad aver fretta. La strada ci accompagna con leggera brezza ma piacevole discesa, tanto da permettermi una media sopra i 20 km/h. Arriviamo a destinazione in poco tempo e ci fermiamo in uno spazio a lato della 66. Passano spesso della auto che disturbano la quiete ed il caldo inizia a dar i primi segni d’allarme. Nel camper abbiamo 103 F (39,5 °C), poca umidità ed un leggero alito di vento che allevia la calura. Vicino il nostro RV si accampa un giapponese che sta facendo in solitaria il giro del Grand Canyon, un pezzo della Route 66 e poi arriverà a Las Vegas. Con la tenda si accampa dove capita e con la bici arriva alla sua destinazione. Non invidio il suo confort. ma invidio la sua indipendenza e libertà d’azione. Il mio pensiero corre dal mio Brando, al desiderio di finire quest’avventura e tornare alle mie abitudini. Di scarse lodi, ma liberamente mie. Per staccare la spina degli obblighi ho ancora un mesetto scarso.
LUNEDì 29 GIUGNO 2009
Quarantacinquesimo giorno di marcia
29 giugno 2009 Kingman AZ (1018 mt. s.l.m.)
Il caldo incomincia a dettar legge e la parte critica è ancora lontana. Bevo molto ed i reni sembrano reagire bene. Chissà cosa accadrà quando sarò nel deserto. Sto imparando a far progetti sulle distanze e sui vari stop, ma su cosa mi aspetta strada facendo non mi è proprio dato di sapere o immaginare. Quello che provo mentre sono sulla mia handbike è difficile se non impossibile spiegare, ma avendo a che fare con un’impresa senza precedenti per un disabile, i miei disturbi o le mie paure passano in secondo piano. Domani riposo e da dopodomani inizieremo a scoprire come sarà l’altra faccia dell’avventura. Oggi abbiamo pedalato su una strada poco stimolante o interessante, quindi ho poche impressioni da descrivere.
MARTEDì 30 GIUGNO 2009
Diciannovesimo giorno di riposo
30 giugno 2009 Kingman AZ (1018 mt. s.l.m.)
Per la prima volta da quando sono arrivato negli USA mi sveglio veramente accaldato ed un pò sudato. Le temperature del luogo sono abitualmente alte, ma la poca umidità e la sempre presente brezza aiutano a sopportare il clima. Comunque per oggi ho solo in programma il dover fare un pò di manutenzione alla handbike e riposare le stanche articolazioni. L’abbigliamento tecnico DIADORA, i cuscini antidecubito Stimolite Sport e la handbike QUICKIE, sono abbinamenti perfetti per lo svolgimento di questa mia impresa.
MERCOLEDì 01 LUGLIO 2009
Quarantaseiesimo giorno di marcia
01 luglio 2009 Sitgreaves Pass AZ (1092 mt. s.l.m.)
Mi sveglio da kingman disturbato e molto stanco. Ho dormito male, causa il caldo ed un leggero sanguinamento del naso. Al momento di partire con le bici il caldo è soffocante ma bisogna andare. La strada si presenta in discesa e ventilata, cosicche grazie alla velocità e l’aria, ho una percezione della temperatura meno opprimente. Poi inizia un interminabile lungo rettilineo che attraversa una enorme pianura decisamente arida. Sabbia ai margini strada, varie piante grasse e, salvo qualche sporadico casolare, il nulla. Questa desolazione mi permette di rilassarmi, abbandonarmi ai pensieri ed autoconvincermi che sto realizzando qualcosa di speciale ed unico. Poi penso che dovrò percorrere ancora della salita (dalla mappa della 66 ho visto vari tornanti), attraversare degli insediamenti di miniere non più attive e mi preparo mentalmente a questo ennesimo sforzo. Cartelli stradali indicano la presenza di asini selvatici. Questi animali abbandonati dai passati minatori, si sono riprodotti ed ora popolano la zona in assoluta libertà allo stato brado. La strada sale ripidamente per un lungo tratto. Lo strumento mi indica 405 mt di dislivello per 15 km di lunghezza strada e con punte di pendenza del 10%, che aggiunti ai già 3100 km fatti senza tregua sono per me veramente tanti. Al calar del sole arriviamo al valico e qui ci fermiamo per la notte. Mi giro verso la vallata e navigo con l’immaginazione. Domani entrerò nell’ottavo ed ultimo stato, la California. All’idea di entrare nel “Golden State” (lo stato dorato) vengo pervaso da quell’ottimismo che mi ripropone un rinato entusiasmo. Per la cronaca, mi mancano solo una decina di chilometri per raggiungere e superare la barriera delle duemila (2000) miglia pedalate a forza di braccia. Domani abbatterò anche questo muro e, modestia a parte, mi sento grande.
GIOVEDì 02 LUGLIO 2009
Quarantasettesimo giorno di marcia
02 luglio 2009 Needles CA (184 mt. s.l.m.)
SONO IN CALIFORNIA. Oggi sono entrato nell’ottavo ed ultimo stato che attraversa la US Historic Route 66. La California. Dal passo dove si accede alle miniere, supero la barriera delle duemila miglia percorse ed entro in Oatman. Un paesetto di minatori straordinariamente retrò. E’ come rivivere il periodo della ricerca all’oro dei primi novecento. Se non fosse per il caldo, mi rivedo anche come comparsa in un film di Zanna Bianca. Qui gli asini selvatici sono in perfetta simbiosi col circondato e la blanda vita del posto li asseconda. Girovagano indisturbati per l’unica via centrale del paese mangiando cibi dai divertiti passanti obbligando i mezzi stradali a continue gincane con tolleranti rallentamenti. Un cucciolo di asinello prova anche a cibarsi della ruota di Ettore. Un amichevole urletto e l’asinello si sposta verso altri con noncuranza. Usciti da Oatman la strada attraversa del deserto che scende di quota prima di arrivare in Topock, sull’argine est del fiume Colorado che segna il confine Arizona-California. Passiamo il confine (c’è anche un blocco di doganieri che controllano tutti i passanti) ed arriviamo alla cittadina californiana di Needles dove ho programmato lo stop e giorno di riposo prima di avventurarci nel famigerato deserto del Mojave. Proprio in serata il frigorifero del camper inizia a dar segni di mal funzionamento. Dato il clima caldino in cui ci avventureremo, questo ci preoccupa un pò per il proseguo, ma domani mattina dovrebbe venire un tecnico e speriamo che tutto sarà risolto al meglio.