Sport

C’era uno sportivo…
– ….che nel ‘81 cominciò a giocare linebacker a football americano
– nel ‘87 vinse i campionati europei di football americano con la nazionale italiana; che per questo è nella hall of fame FIAF
– c’era una volta un ragazzo che aveva tutto, ma aveva deciso di dedicare un pò del suo tutto agli altri andando in missione umanitaria in Africa nel ‘92
– c’era una volta un ragazzo che durante questa missione rimase vittima di un grave incidente stradale; che a causa di questo sinistro rimase in coma per circa due mesi e paralizzato dalla vita in giù.

 

Poi

 

– da quel giorno c’è un ragazzo che cerca di dare altri significati alla vita, continua a fare sport ed ha cominciato ad andare in handbike
– c’è un ragazzo che puoi incontrare e salutare per strada mentre ci si allena in bici; tu pedali con le gambe, lui con le braccia ed un sorriso.

 

Ieri, questo ragazzo ha percorso con la sola forza delle braccia e determinazione tutta la Historic Route 66 negli USA con la sua handbike. 3798 km da Chicago a Los Angeles in 80 giorni. Poi, sempre pedalando sulla sua handbike, è tornato in Africa, in Tanzania, nella terra dei Masai, la valle dei Baobab e nei luoghi del suo incidente per portare un messaggio di speranza per i disabili di quelle terre.
I veri poveri dei poveri.
Imprese uniche nel genere, mai tentate e riuscite da una persona in quelle stesse condizioni fisiche. Il suo palmares oggi, si e’ arricchito anche di questi invidiabili traguardi.

 


 

Traguardi raggiunti grazie la mia grande passione e dedizione allo sport, non sempre inteso solo come vittorie o medaglie personali, come quasi sempre accade, ma soprattutto per offrire un messaggio universale d’integrazione e rispetto.

 

  • Era il 1984 quando vinsi il campionato italiano di football americano Under 20.
  • Era il 1987 quando vinsi il campionato europeo di football americano a Helsinki con la nazionale italiana.
  • Era il 1992 quando ebbi un incidente stradale in Africa dove persi l’uso delle gambe.
  • Era il 2007 quando vinsi contro il cancro.
  • Era il 2009 quando in handbike attraversai tutta la Route 66 negli USA (unico al mondo). Durante tale impresa, ricevetti una mail da una persona affetta da Sclerosi dicendomi che nel vedermi in TV mi ringraziava per averle dato lo stimolo per cominciare ad uscire di casa.
  • Era il 2011 quando promossi vari progetti sportivi del CIP nelle scuole di Parma e provincia
  • Era il 2012 quando vinsi il campionato italiano di pesistica paralimpica. Ispirato dal mio esempio, sono stato il promotore ed iniziatore del movimento a Parma, mi seguì un altro ragazzo che poi divenne anche lui campione italiano e poi qualche altro atleta ancora.
  • Era il 2013 quando l’assessore allo sport del comune di Parma, sig. Giovanni Marani, mi nominò ambasciatore sportivo di Parma nel mondo.
  • Era il 2013 quando attraversai la Tanzania (Africa) in handbike per sensibilizzare le autorità africane nei confronti delle loro disabili. I  poveri dei poveri, i reietti della società africana.
  • Era il 2013 quando sempre in Tanzania, in qualità di campione sportivo,  inaugurai un centro di riabilitazione per i bambini disabili a Makambaco intitolato a mio nome.
  • Era il 2013 quando a Dar Es Salaam, capitale della Tanzania, il loro ministro dello sport mi donò un modellino di Baiskeli ya Mikono (la loro bicicletta a braccia) per onorare la riuscita della mia attraversata in handbike. Dopo quel mio passaggio, mi venne comunicato che qualche loro disabile iniziò a praticare quella disciplina sportiva.
  • Era il 2016 quando feci il record italiano di pesistica paralimpica (ancora valido).
  • Era il 2018 quando il presidente Italiano Mattarella, mi nominò Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.
  • Era il 2019 quando vinsi i campionati italiani assoluti di danza sportiva in carrozzina.

Vero che da disabile non ho mai vinto campionati mondiali o internazionali, ma comunque penso di esser stato un ottimo comunicatore e promotore dello sport nel mondo, portando sempre in alto i suoi valori, onori e colori della nostra bandiera Italiana.

Queste mie imprese altro non sono state che una commovente dichiarazione d’amore allo sport, alla natura e alla libertà. Antidoto potentissimo per purificarsi dalle tossine del dolore e scoprirsi ancora protagonista della vita.

 

Un saluto ed abbraccio dal vostro Cavaliere:

Norberto De Angelis #99